Il panorama dell’informazione, a Molfetta, appare viziato sotto molti profili.
Da tempo gran parte dell’informazione locale viaggia online. L’uso della rete ha provocato un fenomeno di ‘accelerazione’ della comunicazione: la notizia è coincisa con il fatto del giorno o del momento. La logica del comunicato stampa ha surclassato quella dell’approfondimento.
Questa tendenza ha prodotto effetti negativi di vario tipo. Da un lato la partigianeria di stampo politico, dall’altro la condotta passiva e compiacente di fronte a piccoli/grandi inserzionisti pubblicitari hanno determinato l’innescarsi di avvilenti tifoserie. La promozione e la protezione del personaggio politico o dello sponsor di turno sono stati spesso fattore discriminante nella selezione delle notizie o, quanto meno, nella scelta delle modalità con cui trattarle.
Tutto questo ha determinato il graduale assottigliarsi, in città, della dialettica fondata sulla conoscenza dei fatti.

Una nuova prospettiva appare, dunque, indispensabile.
Per lo sviluppo di un nuovo approccio serve sganciarsi dalla logica del fatto quotidiano e perseguire, piuttosto, la via dell’inchiesta. Al centro, una rete di fatti e di dati anche lontani nel tempo, ma collegati e utili a descrivere un unico fenomeno sociale, economico, politico, culturale.
Il messaggio di I-maginot non mira all’élite della città. Il nostro progetto si pone piuttosto l’ambizione di ricostruire un ampio tessuto di popolazione che desideri conoscere i problemi del territorio in cui vive.
I-maginot è la linea di confine oltre la quale non si può andare, ma è anche una specie di orizzonte nuovo tutto da scrivere. Un fronte valicabile, ma solo col pensiero e l’immaginazione.


Emiliano Altamura
Antonello Mastantuoni
Lorenzo Pisani
Massimiliano Piscitelli
Tiziana Ragno
Lella Salvemini